Il chiama angeli, oggi, è un gioiello di tendenza, soprattutto tra le donne in dolce attesa. Si tratta di un monile composto da una lunga catenella, alla cui estremità pende un ciondolo di forma sferica. Questo contiene un piccolo xilofono, che emette un suono dolce e rilassante, capace, per l’appunto, di richiamare l’attenzione del proprio angelo custode. Si narra che questo oggetto abbia origini antichissime e la sua storia si tramanda in diverse culture del mondo. Cosa racconta, allora, la chiama angeli leggenda? Ripercorriamo alcune delle tappe principali.

Chiama angeli origine: la leggenda degli angeli custodi nella cultura occidentale

Le origini e i racconti legati al ciondolo chiama angeli risalgono a tempi antichi e affondano le proprie radici in tantissimi luoghi diversi. Iniziamo dalla cultura occidentale. La campana, nella sua veste più sacra, ha da sempre il compito di allietare gli animi di coloro che ne ascoltano il suono e di scacciare la negatività.

Secondo la leggenda, in passato, gli uomini vivevano a stretto contatto con i propri angeli custodi: erano dei veri e propri spiriti guida, in grado di infondere virtù e benevolenza. Un giorno, tuttavia, a causa del peccato originale, agli angeli fu imposto di allontanarsi dagli esseri umani.

Gli angeli, rammaricati dall’accaduto, decisero di creare un gioiello: un ciondolo contenente una piccola campana. Lo diedero poi in dono agli umani. Nel momento in cui si fossero sentiti tristi o soli avrebbero semplicemente dovuto scuotere la collana e l’angelo custode sarebbe immediatamente accorso per proteggerli. La condizione, tuttavia, era che fosse esclusivamente il proprietario del chiama angeli ad utilizzarlo, altrimenti la magia sarebbe svanita.

L’unica eccezione? Riguardava le donne che portavano un figlio in grembo. Le future mamme, infatti, avrebbero potuto condividere con il bambino il magico potere di questo ciondolo, fino al momento della nascita.

Chiama angeli Maya: la Bola messicana e la collana sonante di Bali

Fra le altre tradizioni, una delle più conosciute è senza dubbio quella della Bola messicana. Nella cultura Maya esisteva infatti un ciondolo chiamato “Llamador de Angeles, che veniva donato per augurare una gravidanza serena, al riparo da ogni pericolo. Doveva essere indossato sopra la pancia, così da infondere energia positiva al bambino.

Persino in Asia sono presenti testimonianze che riguardano l’uso del chiama angeli, in particolare sull’isola di Bali. Una volta scoperta la gravidanza, infatti, le donne incinte venivano adornate con collane sonore, per mostrare la felicità della dolce notizia.

Anche in questo caso il ciondolo ha la capacità di proteggere sia la madre che il nascituro e si narra che riesca ad attirare a sé il proprio angelo custode, per donare serenità e tranquillità ad entrambi.

Fra leggenda e verità, l’energia positiva dei chiama angeli portafortuna

È bene ricordare, infine, che le leggende e i racconti legati agli effetti benefici dei chiama angeli sono supportati da diverse ricerche scientifiche. A partire dalla ventesima settimana di gestazione, infatti, il feto è in grado di percepire i rumori esterni al ventre della madre.

Da quel momento, il ciondolo fungerà da vero e proprio collante tra mamma e bambino. Il soave tintinnio prodotto avrà per lui un effetto benefico e rassicurante e sarà in grado di rasserenarlo e tranquillizzarlo nei momenti di difficoltà.